Storia del popolo Saharawi

La Repubblica Araba Saharawi Democratica (RASD), internazionalmente riconosciuta in modo univoco come Sahara Occidentale, è uno Stato situato nell’area del Maghreb, a Nord-Ovest del Continente africano, con un’estensione di circa 266.000 kmq ed una popolazione complessiva stimata attorno a 1 milione e 200 mila persone.

 

La popolazione saharawi vive però divisa tra i territori occupati del Sahara Occidentale, i territori liberati (che sono circa un terzo dell’intero territorio), i campi dei rifugiati saharawi situati nell’Hammada di Tindouf (Algeria) ed in Mauritania. Alcune migliaia di saharawi vivono anche in Europa, soprattutto in Spagna, Italia e Francia.

 

La lingua ufficiale dello Stato è l’hassanya mentre la religione predominante è l’Islam. La capitale del Sahara Occidentale è Laayoune (El Ayun) dove abitano circa 200.000 saharawi. Altre città importanti sono Smara, Boucraa (Bou Craa), Boujdour (Bojador), Ad Dakhla (Dakhla), Awsard (Auserd) e Zug. Il territorio dello Stato è diviso da un muro, il cosiddetto “The Berm”, che attraversa verticalmente per circa 2.700 km il Paese.

 

La storia del popolo saharawi è una storia fatta di dignità e amore per il proprio popolo e la propria nazione ma anche di pace: dal 1975 lottano per l’indipendenza utilizzandio gli strumenti della della diplomazia.

 

Tappe della storia saharawi:

 

1884: Congresso di Berlino. Inizia la colonizzazione europea e il Sahara Occidentale diventa una colonia spagnola 1949: La scoperta delle risorse minerarie: nel Saguia el-Hamra, a sud-ovest di El Ayun, è scoperto un immenso giacimento di fosfati nella miniera a cielo aperto di Bou-Craa.

 

1956: L'indipendenza del Marocco. La Francia proclama l'indipendenza del suo protettorato marocchino e la Spagna abbandona il territorio di Rif mantenendo però le enclave di Ceuta e Melilla.

 

1960: La Risoluzione 1514: l'Assemblea Generale dell'ONU adotta la Risoluzione 1514 denominata "Dichiarazione sulla concessione d'indipendenza ai paesi e popoli soggetti a colonizzazione".

 

1967: La riorganizzazione amministrativa coloniale spagnola e la nascita dell'MLS. La Spagna istituisce nella colonia del Sahara Occidentale la Djemaa, un'assemblea generale consultiva composta da membri dell'élite clanistico-tribale saharawi. Nasce il Movimento di Liberazione del Saguia el-Hamra e del Rio de Oro, primo movimento nazionalista saharawi che rivendica l'indipendenza.

 

1973: Il Fronte POLISARIO. Dopo la cattura e la scomparsa, durante una manifestazione pacifica ad El Ayun, del leader dell'MLS, gli indipendentisti saharawi costituiscono il Fronte Popolare per la Liberazione del Saguia el-Hamra e del Rio de Oro (POLISARIO).

 

1975: Il Parere Consultivo, la Marcia Verde, gli Accordi Tripartiti di Madrid. Nel mese di maggio l'ONU invia nel Sahara Occidentale una delegazione di osservatori con il compito di valutare la pertinenza della richiesta di indipendenza espressa da Fronte POLISARIO. Nel mese di ottobre la Corte Internazionale di Giustizia rende noto il suo Parere Consultivo che sancisce l'assenza di qualsiasi legame di sovranità territoriale tra il Sahara Occidentale ed il Regno del Marocco. Nel mese di novembre il Re del Marocco Hassan II annuncia l'inizio di una "Marcia Verde" di cittadini marocchini per recuperare le "province meridionali" del Marocco. Poche settimane dopo, il Marocco, la Spagna e la Mauritania sottoscrivono segretamente un'intesa per la spartizione del territorio del Sahara Occidentale.

 

1976: L'occupazione militare del Sahara Occidentale. Nel mese di febbraio la Spagna completa il ritiro delle proprie truppe e l'evacuazione dei suoi coloni dal Sahara Occidentale. Successivamente il Marocco e la Mauritania invadono il Sahara Occidentale. Il Fronte POLISARIO proclama la nascita della Repubblica Araba Saharawi Democratica (RASD).

 

1978:L'uscita dalla guerra della Mauritania. Successivamente al colpo di stato militare ed a fronte della tenace guerrilla del Fronte POLISARIO, la Mauritania cessa le ostilità sul fronte meridionale e riconosce ufficialemente la RASD.

 

1980:La costruzione del muro. Nel mese di novembre il Re Hassan II, non riuscendo l'esercito marocchino ad avere ragione della guerrilla saharawi, decide di avviare la costruzione di una barriera difensiva che divida i territori "utili" del Sahara Occidentale da quelli privi di risorse minerarie. Si tratta di un muro lungo 2700 km, fiancheggiato da mine antiuomo. È tutt’ora esistente.

1988: Il Settlement Plan. Il Regno del Marocco ed il Fronte POLISARIO accettano bilateralmente il Settlement Plan dell'ONU.

 

1991: L'avvio della MINURSO. L'ONU sancisce il cessate il fuoco tra le parti in conflitto e dà avvio alla Missione delle Nazioni Unite per il Referendum del Sahara Occidentale.

 

1994: L'iter identificativo degli aventi diritto di voto. La Commissione di Identificazione dell'ONU inizia l'iter identificativo per stabilire gli aventi diritto di voto al referendum per stabilire lo status del Sahara Occidentale.

 

2001: Il tilt dell'iter referendario. Il Regno del Marocco presenta un numero sproporzionato di appelli tale da, secondo gli organi competenti dell'ONU voler impedire il completamento dell'iter identificativo. L'ONU propone alle parti il cosiddetto Piano Baker I, rigettato dal Fronte POLISARIO. Rivisto nel 2003, il Piano Baker II viene rigettato dal Regno del Marocco.

 

2015: i saharawi sono ancora in attesa del referendum per l’autodeterminazione. Continuano a vivere divisi fra campi profughi in Algeria e territorio occupati dal Marocco.