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Di cosa si parla quando si parla di sicurezza?

Dettagli

Descrizione breve
Un progetto realizzato dalla scuola Maltoni,un’iniziativa concreta, nata dal percorso educativo “DIMMI, le Nostre Storie”, realizzato da ARCI Firenze APS nell’ambito del POFT 2024-2025
Data:

10 Giugno 2025

Tempo di lettura:

2 minuti

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sicurezza ARCI
sicurezza ARCI

Descrizione

 

Di cosa si parla quando si parla di sicurezza?

Non si parla solo di telecamere, allarmi o pattuglie.
Si parla, soprattutto, di relazioni.
Perché gli spazi sicuri li fanno le persone: con le loro parole, i loro comportamenti, il rispetto che sanno costruire insieme.

Lo sanno bene le ragazze e i ragazzi delle classi IID e IIE della scuola secondaria di primo grado “Maltoni” di Pontassieve, che lo scorso venerdì 30 maggio hanno presentato all’amministrazione comunale un manifesto per la sicurezza e il benessere condiviso.
Un’iniziativa concreta, nata dal percorso educativo “DIMMI, le Nostre Storie”, realizzato da ARCI Firenze APS nell’ambito del POFT 2024-2025, che ha messo al centro le voci dei più giovani.

Nel manifesto, che in questi giorni è affisso nelle strade del Comune, si chiede un impegno collettivo per garantire spazi di vita e relazione liberi da bullismo,razzismo, sessismo, profilazione razziale

Proprio su quest’ultimo punto – la profilazione razziale – è stata portata all’attenzione una problematica grave e attuale.
Durante la presentazione del Rapporto Annuale 2024, la Commissione europea contro il razzismo e l’intolleranza (ECRI) ha sollecitato l’Italia ad avviare uno studio indipendente per valutare l’estensione del fenomeno della profilazione etnico-razziale da parte delle forze di polizia.

Secondo l’ECRI, l’Italia è uno dei Paesi europei in cui si registrano con frequenza episodi di controlli basati sul colore della pelle, sull’origine etnica o sulla presunta religione.
Pratiche che – si sottolinea nel documento – violano i valori fondamentali europei e alimentano sfiducia e discriminazione sistemica.

Le ragazze e i ragazzi della “Maltoni” chiedono con forza che ogni persona possa vivere spazi sicuri, in cui sentirsi accolta, rispettata, ascoltata.
Non spazi neutri, ma spazi attivamente inclusivi, in cui nessuno debba temere di essere giudicato, isolato o colpito per ciò che è.

Perché la sicurezza, quella vera, non è il silenzio imposto, ma la libertà di essere sé stessi

Ultimo aggiornamento:

10/06/2025, 09:50